Ogni anno le più grandi agenzie mondiali di marketing analizzano i comportamenti, le tendenze e le preferenze della società attraverso dati ormai facilmente reperibili (grazie ai social media, sottoscrizione di form, attività di crm e profilazione…) ed elaborano report approfonditi su varie aree (salute, tecnologia, lifestyle…) con la finalità di individuare i principali driver socioculturali e i trend del futuro, fondamentali per brand e aziende per mettere sul mercato nuovi prodotti e servizi, intercettare le esigenze dei consumatori e impostare strategie ad hoc.

Quali saranno allora le tendenze per il 2018? Scopriamone insieme alcune da tenere sott’occhio.

I MEGATREND SOCIOCULTURALI DEL 2018 SECONDO L’AGENZIA DI MARKETING TREND HUNTER:

  • Accelerazione
  • Consumismo, Catalizzazione, Intelligenza artificiale
  • Ciclicità
  • Nostalgia, Sostenibilità e riciclo, Giovinezza
  • Semplificazione
  • Imprenditoria veloce, Cura, Semplicità
  • Reindirizzamento
  • Tribalismo, Gamificazione, Esperienza
  • Convergenza
  • Multisensorialità, Co-branding, Ibridazione
  • Divergenza
  • Autenticità, Personalizzazione, Many to Many

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1 – La tecnologia ha…gli occhi

I computer sono stati in grado di leggere, comprendere e reagire alle parole per qualche tempo. Ora possono fare lo stesso con le immagini. Abbiamo assistito ad una crescita esponenziale nell’intelligenza artificiale e nell’apprendimento automatico. Le organizzazioni possono trarre vantaggio da questa “fabbrica di dati” per creare servizi digitali ad hoc per i consumatori.

Ha già avuto inizio una gamma diversificata di nuove applicazioni per la visione artificiale emergenti. Ad esempio, Nanit è un baby monitor che osserva il sonno di un bambino attraverso una telecamera, quindi elabora le informazioni, fornendo informazioni sui modelli emergenti che influiscono sulla qualità del sonno. Recentemente Microsoft ha lanciato l’app Seeing AI per la comunità cieca e ipovedente per aiutare le persone a ottenere una narrazione più completa del mondo che li circonda utilizzando i computer come i loro occhi. L’app racconta il mondo intorno a una persona, spiegando cosa c’è di fronte a loro e riconoscendo i volti delle persone con cui sono.

Questa nuova ondata di computer vision richiederà alle macchine di comportarsi di più come gli umani. Per un computer è facile elaborare le informazioni ma, quest’anno, vedremo i pc elaborare le informazioni mentre reagiscono all’ambiente circostante, utilizzando le competenze cognitive e linguistiche per elaborare le informazioni più come una persona.

Alcuni esempi dello sviluppo tecnologico degli occhi delle fotocamere stanno iniziando ad apparire: Google ha lanciato di recente Clips: una fotocamera digitale senza display che scatta fotografie per la persona, utilizza l’apprendimento automatico per riconoscere e imparare i volti e cerca momenti interessanti da registrare.

Il nuovo iPhone X di Apple ha la capacità di sbloccarsi usando il riconoscimento facciale. In Cina, Alibaba sta sperimentando la tecnologia di riconoscimento facciale presso 10.000 sedi di ritiro pacchi in tutta Shanghai, per consentire agli utenti di sbloccare scatole di consegna. Nel frattempo, la startup di riconoscimento facciale cinese Face ++ ha sviluppato una funzione di rilevamento del volto.

Cosa ha portato a ciò?

La fotocamera sta subendo la sua più grande trasformazione da quando Louis Daguerre ha svelato pubblicamente il primo processo fotografico pratico – il dagherrotipo – nel 1839.

Nel corso di quasi 200 anni fa, l’attenzione si è concentrata sull’acquisizione di immagini poiché il dispositivo stesso si è evoluto attraverso molte forme e formati diversi. Di conseguenza, le macchine fotografiche digitali intelligenti stanno acquisendo dati che possono essere elaborati tramite algoritmi di apprendimento automatico per fornire informazioni più sofisticate di quelle a cui abbiamo mai fatto accesso. Il motivo?

Le fotocamere sono diventate più intelligenti, sia in termini di ciò che possono catturare (i loro occhi), sia in base a ciò che possono fare con esso (il loro cervello). Con gli occhi più nitidi e il cervello più intelligente, stanno diventando sempre più umane. In passato, i computer erano limitati da ciò che un umano può vedere e processare, che è stato poi tradotto in parole per essere compreso da un computer. Oggi, le macchine fotografiche digitali intelligenti possono utilizzare “computer vision” per acquisire dati visivi, analizzarli e agire su di essi senza bisogno di input di testo.

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Il baby monitor Nanit che osserva il sonno di un bambino attraverso una telecamera

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L’app Seeing AI di Microsoft per la comunità cieca e ipovedente

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Clip di Google: una fotocamera digitale senza display che scatta fotografie per la persona

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Il riconoscimento facciale di Iphone X

2 – Il lancio dei nuovi prodotti in…incognito

Uno dei trend interessanti individuati nel 2017 e che avrà un seguito con maggiore rilevanza nel 2018 è quello del lancio di prodotti sul mercato da parte di colossi e multinazionali in forma totalmente anonima. Perché? Il motivo è semplice: i brand vogliono ricevere recensioni imparziali dai consumatori sui nuovi articoli evitando che siano influenzati solo dalla fama del marchio.

Una tendenza che pone l’accento sui pregiudizi associati alle decisioni di acquisto dei consumatori e l’opportunità per le aziende di evitare in questo modo lo “scetticismo del grande marchio”.

Tra i precursori di questo trend c’è McDonald’s che già nel 2015 aveva aperto a Toronto The Salad Society, un misterioso ristorante sano che sembrava essere l’ultima novità di una linea di ristoranti attenti alla salute. In realtà i clienti che stavano in fila per un’insalata al pop-up hanno scoperto una sorpresa nella parte inferiore della loro ciotola: una M dorata, il logo della catena del fast food che aveva aggiunto al proprio menu tre nuove insalate con ingredienti. Sapendo che i consumatori vedono McDonald’s come una catena di hamburger piuttosto che una destinazione per cibi sani e freschi come l’insalata, il marchio e la sua agenzia, Tribal DDB, hanno ideato il concetto The Salad Society come un modo per convincere i consumatori a testare la nuova offerta.

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The Salad Society, il pop up store incognito di McDonald’s

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The Salad Society, il pop up store incognito di McDonald’s

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La nuova linea per la cura dei capelli anonima di Suave Professionals

3 – Meno acquisti ma più consapevoli

Nel tentativo di consumare in una maniera più consapevole, una parte di persone comincia a comprare meno, ma meglio. Il consumo, infatti, è più sulla qualità che sulla quantità attraverso app e servizi che curano solo le offerte migliori e più necessarie. Tra questi vi è Buy me once, una piattaforma ecommerce il cui pay off è “ama le cose che durano” e vende solo prodotti di una qualità superiore che sono destinati a durare, nell’ottica di risparmiare – evitando di spendere per cosa che andrebbero buttate dopo poco tempo – e di salvaguardare l’ambiente – evitando di contribuire all’aumento di inquinamento dovuto alla produzione di spazzatura di prodotti che finiscono il loro ciclo vitale nel giro di un arco temporale ridotto.

Aumentano sempre di più, inoltre, gli store online che vendono complementi d’arredo, articoli di design e abbigliamento di seconda mano e selezioni vintage; segnale che questo trend sarà molto forte in questo anno.

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L’ecommerce Buy me once

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Vestiaire collective: l’ecommerce di lusso di seconda mano

4 – Wellness oriented

L’attenzione ad uno stile di vita sano è un trend in forte crescita perché risulta sempre più centrale nella vita delle persone. L’ansia, per esempio, ha dimostrato di essere molto più di un semplice inconveniente psicologico, in quanto può avere effetti molto gravi sulla salute, sia fisica che mentale. La tecnologia viene così sfruttata per misurare i livelli di stress e promuovere il benessere emotivo attraverso device e gadget innovativi che informano riguardo il proprio stato attraverso un’app per smartphone.

Allo stesso modo, anche il settore del food & beverage ha intercettato questa tendenza e risponde con varie soluzioni healthy oriented.

Un esempio? I numerosi wellness cocktail bar che offrono drink infusi con ingredienti naturali come la curcuma o il carbone che attirano i consumatori che anche in momenti di divertimento non vogliono rinunciare ai loro obiettivi di salute e benessere.

Il settore dei viaggi non rimane escluso da questo trend, anzi i consumatori quando pianificano le vacanze non cercano più solo relax, ma cercano modi per integrare la produttività e l’auto-miglioramento. I ritiri incentrati sul fitness sono quindi la soluzione ideale per le persone che cercano di combinare divertimento e attività fisica.

Il wellness si integra anche con il mondo del lavoro e i dipendenti sono ulteriormente stimolati da aziende che soddisfino i loro obiettivi di stile di vita sano. I millenials in particolare sono attratti da luoghi di lavoro che hanno a cuore la soddisfazione dei dipendenti e forniscono loro servizi che li invitano a rimanere più a lungo in ufficio come lezioni di fitness e opzioni alimentari salutari.

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I cocktail salutari dei nuovi wellness bar

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PIP è un device antistress

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‘Paris Navigating Gym’ offre lezioni di workout navigando sul fiume Senna con macchine Technogym

5 – Tecnologia Invisibile

Nella prima fase dell’era della tecnologia, quando la connettività era ancora una novità, i consumatori cercavano dispositivi che oltre alla loro funzione principale fossero dei veri e propri status symbol. Oggi che la tecnologia è più diffusa che mai e che vi è una generale omologazione, i consumatori non manifestano più il desiderio di essere rappresentati da dispositivi tecnologici. Un contesto questo che porta a progettare una tecnologia più sottile e non rilevabile.

I brand non restano perciò con le mani in mano e stanno studiando prodotti tech impercettibili; ad esempio HY ha lanciato le cuffie wireless invisibili, mentre IKEA ha ipotizzato il piano interattivo e invisibile della cucina del 2025.

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Digital Cooking Table di IKEA

Cuffie invisibili di HY

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Cuffie invisibili di HY

6 – Il bisogno di Trasparenza

La fiducia delle persone nelle istituzioni chiave – aziende, governi, media e ONG – sta precipitando e la loro convinzione che “il sistema” funzioni per loro sta crollando. Spinta dalla globalizzazione, dal ritmo delle interruzioni innovative e dalla rottura dei valori sociali, questa crisi è a un punto critico. La tecnologia ci ha dato controllo e autonomia senza precedenti per soddisfare le nostre necessità e per curare esperienze personalizzate, ma ha anche alimentato le nostre paure e ci ha fatto sentire più vulnerabili. La privacy e la mancanza di trasparenza sono diventati problemi importanti con molti individui insicuri o addirittura ignari di come i loro dati vengano raccolti, usati, condivisi e protetti, la sicurezza dei dati.

La fiducia può essere riguadagnata se le organizzazioni si impegnano attivamente nel problema. Un’opzione è usare la tecnologia blockchain, un database condiviso, decentralizzato e sicuro che consente di collegare qualsiasi sistema o dispositivo connesso a una rete, ad esempio un file server, un computer o una stampante. Creando servizi basati su questa tecnologia, diventerà meno cruciale che i consumatori si fidino delle organizzazioni stesse, purché si fidino della blockchain. Un cambiamento, questo, che ha il potenziale di reinventare il nostro modello concettuale di fiducia.

Sulla scia di quanto detto, stanno nascendo già delle iniziative e piattaforme come FollowMyVote, una blockchain venture che consente il voto sicuro e anonimo negli Stati Uniti, monitorato in tempo reale. Nell’Asia meridionale, la blockchain viene discussa come una potente opportunità in una regione in cui la fiducia nelle istituzioni finanziarie era già bassa, anche prima del crollo finanziario del 2008.

Il Marketing Group ha lanciato Truth, la prima agenzia multimediale globale dotata di un trading desk basato su blockchain per creare una catena di approvvigionamento dei media più pulita con una trasparenza del 100%.

Progettare servizi e prodotti con fiducia come caratteristica distintiva porterà nuove opportunità, ma anche sfide. Richiederà un nuovo linguaggio e nuove tecniche, e dipenderà dalle persone che capiscono cos’è la blockchain, accettando la sua diffusione e confidando in essa. Altrimenti, il potenziale della blockchain di invertire la crisi generale di fiducia non si realizzerà.

È chiaro che la trasparenza è una necessità che non si può più rimandare.  Anche le aziende moderne ormai sono totalmente aperte agli estranei che possono vedere le persone, i processi all’interno e i valori; mentre numerosi brand hanno iniziato a fornire un’etichetta trasparente ai consumatori, che vogliono essere sempre più informati riguardo a ciò che mangiano e utilizzano.

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Fonti:

  • FJORD Accenture Interactive
  • Trendhunters