Il celebre brand di jeans Levi’s ha annunciato che cambierà il modo di rifinire e decorare i jeans. Se gli effetti stone washed e sfrangiature venivano eseguiti da operai che ricorrevano anche a sostanze chimiche per realizzarli, oggi l’azienda americana ha avviato una vera e propria rivoluzione per velocizzare i tempi di produzione e lavorazione. In che modo? Attraverso la tecnologia laser, un sistema all’avanguardia che non necessita del ricorso a solventi e prodotti e consente di creare i più disparati disegni, effetti e grafiche materiche. Nella nostra azienda utilizziamo già da diverso tempo questa soluzione per decorare svariati materiali, dal denim al legno passando per il plexiglass alla ceramica.

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Ecco l’articolo tratto da Corriere.it:

Jeans con buchi, sfilacciature e sbiadimenti del tessuto: un laser può ottenere il cosiddetto effetto «vintage» in 90 secondi. L’uomo invece, con la lavorazione manuale, impiega ben 7-8 minuti. Levi Strauss – l’azienda che più di un secolo fa ha inventato i blue jeans – sarebbe pronta a rivoluzionare la produzione del tessuto. Come? Introducendo il laser al posto degli operai. La società, secondo quanto riportato dal Financial Times, sta per introdurre nel processo di lavorazione l’utilizzo del laser al posto della lavorazione manuale che l’azienda punta a dismettere entro il 2020. L’amministratore delegato di Levi’s Chip Bergh ha però assicurato che nessuno rimarrà a casa: «Il nostro obiettivo era quello di affrontare due principali sfide del settore, essere in grado di rispondere rapidamente alle tendenze dei consumatori che cambiano velocemente e rendere più sostenibile il processo di produzione». Due le indicazioni seguite: «velocità e sostenibilità senza compromettere l’autenticità», ha aggiunto Bergh. La nuova tecnologia dimezzerà il ciclo di produzione e distribuzione consentendo alla società di accumulare meno capi che poi dovrà vendere a prezzi scontati a fine stagione. «Indirizzeremo i lavoratori su altri processi» ha spiegato Oscar Gonzalez, presidente del gruppo.

I jeans saranno disponibili nei negozi in tre mesi dall’avvio della lavorazione e in più il numero di sostanze chimiche utilizzate nella produzione scenderà a poche decine dalle oltre 1.000 impiegate nella lavorazione a mano. L’azienda messicana Apparel International, fornitore di tessuto, ha già cominciato a testare la tecnologia. Attualmente, circa il 15% dei 4.500 dipendenti della fabbrica di TorreA3n (in Messico) ad esempio lavora alla rifinitura manuale. Si prevede che questo numero cali sensibilmente con l’uso dei laser. Levi’s ha stabilimenti in Polonia e Sudafrica ma ha fornitori sparsi in tutto il mondo e solo una piccola parte negli Stati Uniti, dove non intende spostare la sua produzione. L’azienda nel 2017 ha avuto un fatturato annuo di 4,9 miliardi di dollari, con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente ma negli ultimi anni ha dovuto far fronte alla concorrenza sfrenata di marchi del fast fashion come H&M e Zara. Velocizzare insomma la produzione, è il tentativo del gruppo di stare al passo con i tempi e battere la concorrenza, riducendo i costi e rendendo i capi disponibili nei negozi in un più breve lasso di tempo.

Corinna De Cesare

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Il precedente metodo della finitura a mano per creare gli effetti sui jeans di Levi’s
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Le sostanze chimiche impiegate finora per creare effetti sul denim

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Guarda il video: https://youtu.be/SMDlbNpE6dU